In una serata con la percentuale di umidità al 66% (percepita 95) azzero ogni attività cerebrale e scorro senza convinzione e tantomeno concentrazione i profili Dating (sì, proprio quella, l'applicazione che ti mette in contatto con persone a te affini. Ricorda che, se sbaglia, è sempre colpa tua). Ho sempre nutrito verso queste modalità di incontro le stesse aspettative che promettono le bevande ipocaloriche (zero), ma con l'ottimismo che mi contraddistingue, ho pensato al vecchio adagio della nonna (‘stip ca' trov, tradotto: conserva che ritrovi) e mi sono detta che se pure non fossi incappata in un soggetto interessante, avrei comunque arricchito il ventaglio dei personaggi dei futuri romanzi. Quello che proprio non avevo considerato è il divertimento che ne avrei tratto nello scorrere le frasi dei profili (quando ci sono) che, a insindacabile giudizio maschile, dovrebbero definirli. Ora, prima di addentrarmi nella giungla di frasi fatte (“Vivi e lascia vivere” resta il trend di ogni stagione) a cui seguono citazioni da film, canzoni e di guru che fa sempre figo riportare, si arriva al peggio del peggio: gli "orrori" grammaticali. Dunque voglio dire una cosa e la dirò riferendomi agli uomini perché noto essere i più restii a sintetizzare qualcosa di sé in tre righe vuote. Uomini, descriversi non è compilare un curriculum. Ci interessa relativamente dove avete studiato e con quale votazione vi siete laureati. Ci interessa sapere se vi piace il vostro lavoro, se avete voglia di andare all'Ikea a misurare una scarpiera (che sappiate anche montare), se amate gli aperitivi della domenica in spiaggia e se possiamo chiamarvi disperate se abbiamo forato una gomma. Non lanciatevi nemmeno in improbabili complimenti avveniristici del tipo: "per la notte di San Lorenzo ho scelto di portare la stella più luminosa, tu, a vedere le altre". Era il primo messaggio di senso compiuto che riusciva a inviarmi dopo un rimpallo di ciao, buongiorno e buonanotte (tratto da una storia vera, la mia). Ecco quindi a voi un elenco, nemmeno esaustivo, di descrizioni incontrate (è stato sufficiente per non passare al 3D con l'autore). Chiedo agli uomini di essere altrettanto "sfacciati" e magari stileremo insieme, per par conditio, un elenco "rosa". Partirei pertanto con il più indefinito dei casi: Solore. Il t9 l'avrà tradito. Cosa avrà voluto trasferire a noi donzelle ricche di speranza. Che è “solo a ore”, cioè riserva la propria compagnia a quelle poche fortunate che sanno interpretare questo aggettivo, o più facile che uno scambio di vocali abbia sbeffeggiato la sua volontà di dichiararsi splendente come il sole? Meglio allora, per non rischiare fraintendimenti, l'utente Dating che ha preferito scrivere nella sua bio un sintetico Soleggiato. Nel caso si trovi a promuovere, oltre che se stesso, una proprietà immobiliare. Si passa poi al Netflixiano incallito che dichiara: Cerco una serie, così da unire in un unico messaggio la ricerca di una ragazza, ma anche di una serie TV. Speriamo duri più di una stagione. Ci sono quelli che invece colti di sorpresa si affrettano a trascrivere il messaggio più insistente inviato dal loro cervello: Boh! E così, senza nemmeno consultarsi con un amico, un cuGGino, un vicino di casa, ci regalano siffatte perle: Sotto scadenza: Vorrei vivere in frigorifero (non è un uomo. È uno yogurt) Il latinista: Sic et simpliciter (espressione latina che significa “semplicemente così”. Tradotto nella mente di una donna: vai a essere fatto così da un'altra parte) Il conciso: Buona L'acculturato: Alla scoperta del pensiero, da Parmenide ai nostri giorni (dimmi cosa leggi e ti dirò chi sei) Il Militaresco: A testa alta L’entusiasta: Think positive Fast and furious: ho 32 anni. Sono vecchio per flirtare. Cerco solo quella giusta (A 32 anni, vecchio??!!) Ce l'aveva quasi fatta: Semplice, socievole, simpatico, sincero... E allegra (Parla di sé o di ciò che cerca?) Il previdente: al primo appuntamento metti la mascherina Il poeta: l’amore puro in un tepore nuovo di celesti lenzuola: sono i soffici raggi delle pupille tue. (Perché non un concorso dedicato, invece che avvilire povere donne?) Il pragmatico: Cerco una donna con cui convivere. Il religioso: Oh Dio, il tuo amore è così grande e la mia barca così piccola. (Ecco. Rischi di andare a picco) Il traumatizzato: aperto a nuove conoscenze senza complicazioni Groucho Marx (de noialtri): Non vorrei far parte di un club che accettasse tra i suoi membri uno come me. (Questo tipo di frasi va bene per uno spettacolo di cabaret. Screditarvi, anche se con ironia, non incuriosirà la donna). L’ingenuo: Mi fido a pelle (Prevedo pali. Tanti, ma tanti come le stelle che potrebbe vedere) Il modesto: Persona normalissima in tutto (tradotto nel sentire femminile: saprei annoiarti in centinaia di modi sorprendenti) Il nichilista: Nulla (e nulla avrai) L’educato: Ciao (pensano di essere già nello step successivo: la chat) Il positivo: La vita è bella Pirandelliano: Uno, nessuno, centomila (tradotto al femminile: disturbo dissociativo dell’identità) L'incoerente: Essere felici e sorridere. Sempre. (Di solito nelle foto profilo hanno espressioni di rara tristezza) In incognito: Avvocato penalista (foto profilo di un ergastolano che avrà difeso in passato) L'imputato: il resto giudicatelo voi Il raffinato: non sono volgare Deciso: a buon intenditor poche parole Essenziale: sono come mi vedi Puro: vero single Inconcludente: sempre di (come quello che ha scritto sul muro “Mi piaci da mor”) Dritto per dritto: mi piace farlo L'imperdibile: mi serve una bravissima ragazza. Sono singolare (c’era anche il numero di telefono) Semplice, ma mai banale. (Ecco. Perché non iniziare subito?) Una zucca vuota come immagine: amo le belle donne cui piace ricevere massaggi da parte mia (possiamo chiamare, per coerenza, questa tipologia: Lo Zuccone?) Il Curricularo: 9 specializzazioni ecc..Pizzaiolo cheff maitre Barman an. Programmatore CAD cong MEC webmaster (più probabile che trovi il lavoro che l'amore) Il soddisfatto in partenza: sono felice (foto profilo con una prosperosa signora che gli guarda le spalle) Il nostalgico '80: non sono bello, piaccio (Jerry Calà ringrazia per la citazione) Il profeta: chi cerca trova Il prevenuto: no Dio (de noialtri): giudizio divino Quelo (noto personaggio interpretato da Guzzanti): viviamo in una inrealta estremamente reale Senza T9: Una dona ce ama lla vita Il convinto: Credo di essere un bel uomo non mi manca niente (tranne un bel libro di grammatica) E dopo aver scorso a sinistra (che nell’applicazione sottintende una bocciatura) tutto questa ricca umanità, anche l’omino digitale che seleziona profili per me si arrende e dice: Forse non te la senti? Vuoi provare a estendere il raggio di ricerca? (geografica e di età. Solo per 72 ore, precisa). E sia, mi dico. Proviamo. Dopo pochi minuti una nuova notifica. Abbiamo trovato qualcuno che potrebbe piacerti. Riapro l’app. Il mio presunto corteggiatore ha 61 anni e vive a Salonicco. Bye Bye baby.
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Vi è mai capitato di rendervi conto di essere stati fatti oggetto di una cura quotidiana senza esserne consapevoli? Immaginate qualcosa di impalpabile e per nulla invasivo come può esserlo uno sguardo. Riformulo e spiego meglio. È mai accaduto che abbiate scoperto a posteriori di essere stati oggetto di interesse per qualcuno che poteva osservare da lontano le vostre abitudini, i vostri rituali, le vostre preferenze, e l’ha fatto abbastanza a lungo da coltivare la segreta speranza di riuscire a satellitarvi intorno, diventare parte di quei gesti? Di scene simili ne troviamo a bizzeffe nei romanzi e nei film perché è impagabile l’emozione che si può trasferire al lettore o allo spettatore nel momento in cui, finalmente, la persona oggetto di quelle attenzioni riceve una rivelazione di qualche tipo. Non è una peculiarità di genere, solo femminile o solo maschile, ma di personalità. Forse meglio scomodare la parola sensibilità. Oppure non è vero niente di tutto questo e troviamo invece qualcuno che, colto a sua volta da un moto involontario, si sia concesso di restare a guardare abbastanza nella vita dell’altro da coglierne una bellezza. Poi in verità si tratta di quelle persone a cui viene facile vivere sospese da terra; non troppo, ma quel tanto che basta per impattarla rovinosamente ogni volta che una qualche attività materiale richiede loro concretezza. Non è nemmeno una questione di mestieri o professioni. La mente poetica, dice Hillman, è capace di cogliere in una singola immagine la bellezza; nella ghianda, tutto l’albero e i suoi frutti. Chi si occupa di arte lo sa bene. Eppure a quel livello diverso e profondo possiamo arrivarci davvero tutti: baristi, panettieri, farmacisti, imbianchini; ossia coloro che hanno la possibilità di sviluppare, nella quotidianità di un rapporto, un senso extra creando prossimità, una vicinanza. Una forma di accudimento che ci ricorda l'infanzia, quando non eravamo in grado di gestirci da soli e qualcuno provvedeva a noi. Perché ci meraviglia? Di certo perché inaspettato. Ci sorprende che in un mondo nel quale il passato è tutto ciò che è a sinistra di una storia Instagram della durata di quindici secondi, qualcuno abbia voluto semplicemente fermarsi. Proprio come accade nella notte delle stelle cadenti. A fissare il cielo in cerca dell’evento straordinario. Si potrebbe allora allenare il senso della meraviglia concedendosi di ammirare tutte le stelle che sono lì per noi, ferme sulla nostra testa ogni notte. Non glielo chiediamo, ma loro ci sono e non si stancano di contare tutti i sogni che non abbiamo avuto ancora il coraggio di fare avverare. Le stelle non smettono di trovare in noi un motivo di stupore. L’altro con il suo gesto oltrepassa la soglia del nostro mondo ordinario. Se questo per un verso ci fa sentire più esposti, dall’altro ci aiuta a meravigliarci di nuovo dei nostri pieni, di quanto siamo ricchi di pensieri da condividere, di quanto quel nostro piccolo mondo sia lontanissimo dall'ordinario. La stella che cade è quando riusciamo ad accorgerci che anche l’altro è un universo e al pari c’è una soglia che attraversata, trasforma una piccola, amabile attenzione in un viaggio che non avevamo nemmeno osato programmare. Photo credit Vito Achille |
Alessandra NennaSogno. Archivi
Gennaio 2024
HomeVoce ai personaggi (il podcast del romanzo)
La storia c'è. Facciamone un romanzo vero Il libro c'è. Voi? 0,18181818 Il titolo che vorrei Rinunce Rapsodia, insieme per resistere. Scrivendo La settimana della "Revolution" Lettere dal passato 1001. Traguardi e nuove partenze OMG... L'ho fatto davvero Sottolineatevi... in verde Storia di una matita rosso-blu... e una gomma Matematica e profumi Il talento BlogDating: ve lo dico con una bio
Lo stupore per le stelle immobili Il cuore e le riserve di sazietà Drusilla, l'unicità dietro la maschera Quello che non (mi ) scende A message in a book La paura ha paura L'ombra della luce La filosofia in una camminata Anche una crepa... La misura della felicità Siamo endiadi a metà Rapporti di platino Di quel paese chiamato Amore De/sidera... pensarsi oltre E se foste un libro da salvare? The great gig in the sky Manuel Vilas, 100 comandamenti più uno La stanza del Mago Ezio Bosso Se avere talento pesa Ma tu, che paura hai? Quando a mancare è il respiro E voi, come vi state proteggendo? L'ulivo che vuole essere preso in braccio Un virus legale e la gioia bambina Fate virale la gentilezza Leandro e le cassette dei sogni da montare La maschera e il volto Somewhere over the rainbow... there's Judy Il saluto salutare Condividete e moltiplicatevi A Natale regalatevi un T.E.A.M. Te lo dico in un vocale Vi svelo un segreto Come un calzino spaiato La fata delle scarpette Maleficent a modo mio Profumi di nuovo Gratitudine. Un motivo al giorno Om... e torno a casa Come avere successo in amore. Forse Parole da salvare Dimagrire. 4 consigli non richiesti Giovanni e la birra annacquata Nuovi passi hanno bisogno di nuove scarpe Riflessioni allo specchio La vita come un applique fulminato Come potenziare la sfiducia negli acquisti on line HappyhandZoombombing aziona circuito di beneficienza
Andrea, una Dolcilandia per i bambini poveri Minoo, il presente è melodia Manos Blancas Puglia: happyHand su misura Un paio di scarpette contengono 50 grammi d'amore Laura's Art Studio. Quando la bellezza sta in una mano Esprimete un desiderio. FommyartLu lo cuce per voi Leandro e la cas(s)etta delle idee Urtare un totem e trovarci una città On LifeLa mamma dei miracoli
Cara amica mi scrivo Elogio della lentezza Guerriere senza veli La felicità è un muscolo Pippo e il paradiso di Konrad Lorenz Svegliarsi... altrove Quando il web parla della tua vita Ri-conoscere il passato per dirgli grazie I grassi (saturi) vanno ignorati Amore: un amico speciale che si rinnova ogni tre giorni Alle radici della narrazione A scuola di tolleranza A lezione sul balcone Che un profumo vi annunci Non Ciao, ma Ti vedo dimagrita Ho perso le parole La chiave della felicità Un giorno forse torneremo qua I miei ex fidanzati (immaginari) Scrivere a Babbo Natale Avete tempo per una buona notizia? Dieci cose di me Giardini d'infanzia Gli sguardi dell'Amore Una radio sintonizzata sul futuro C'è molto di te in me Trova le parole per me La blue girl della mia infanzia Gente arcobaleno Venti non anniversari e una valigia senza peso Casa NennaCamminare per rinascere
Evolvete, ma portatevi dietro il cellulare A prova di decreto Conta che ti passa Re Magi. Quando arrivano, arrivano Manic Monday Meucci contro Zuckerberg Angurie gemelle Il pittore e i biscotti "5 stelle" Incontrare l'Amore al Supermercato Come ti addobbo una cheesecake Valencia a modo mio |