Stavolta non ci sarà la battuta con cui ironizzo qualche accadimento casalingo. Vi prometto però almeno una emozione. Scegliete se guardare direttamente la foto allegata e trarne una libera interpretazione o fidarvi di me e seguire il racconto. Se volessimo sugellarlo con un titolo, sarebbe questo:
“Quello che fai oggi può migliorare tutto il tuo domani”. Nel mio piccolo quotidiano si è tradotto con il semplice atto del camminare. Lo straordinario è che la camminata ha protagonista mia madre. Proprio vero che ciò che non accade per una vita, può accadere da un momento all’altro. Non so quanto durerà, se è solo il friccico di primavera, ma che ci importa. Che sia accaduto permette a questo evento di entrare nel flusso dell’eternità (poi ci dedico un approfondimento, prometto) e in qualunque porzione dello spazio/tempo potrò tornare esattamente a questo pomeriggio, lungo la passeggiata di un rinnovato waterfront della città. È successo perché qualcuno, oltre me, le ha suggerito di muoversi. E lei, che si è mossa tanto nella vita, ma mai per il piacere di farlo per il proprio benessere, per questa volta ha seguito il consiglio. Oggi aveva più di un valido motivo (insieme alla stanchezza fisica) per rinunciare, ma il sole del pomeriggio – e la promessa fatta – è stata la leva migliore. Per completare il mio allenamento invece, credo userò le pastiere (quelle in attesa di consegna) come pesi per una sessione di triceps. E voi? Quale sarà il vostro atto di rinascita? Auguri così. #pasqua2021 #casanenna Casa Nenna. Interno giorno
La pausa post prandiale è uno dei momenti in cui io e mia madre ci ritroviamo. Lei prende il caffè seguito dall’immancabile sigaretta, mentre io mi limito al caffè e ad annullare i pensieri cercando di superare livelli di Candy Crush. Siccome non sopporto il fumo lei si trasferisce sulla veranda, la smoking area della casa, che in questo periodo si riscalda piacevolmente come una serra. Accade che ci siano giorni, tipo oggi, in cui ho l’olfatto più sensibile di un cane da tartufo e accosto le ante della finestra. Il che non altera alcun equilibrio. Oggi in maniera fin troppo automatica ho chiuso la maniglia, forse per reclamare sommessamente un fastidio che sentivo maggiore. «Tanto sono qui» le dico. «Bussa e ti apro». Di fatto non ho registrato il gesto che è scivolato via senza lasciare traccia, soprattutto nelle mie sinapsi rilassate e inebetite da Puffy che scala la pianta del fagiolo, una gomma burlona con la faccia del mio ex, i pesci di gelatina, le ruote di cocco, insomma i personaggi delle caramelle. Mi distrae l’arrivo di una mail. Interrompo drasticamente il gioco perdendo tutti i booster della partita in corso e torno al computer. Vedo arrivare dei whatsapp, ma ho lasciato in sospeso anche una chat con amiche in cui stavamo solo ridendo. Mi dico che leggerò appena terminata l’urgenza. Dopo qualche minuto una telefonata. Guardo infastidita il display e realizzo che è mia madre. «Mamma!» dico sorpresa. «Perché mi chiami?». «Mi vieni ad aprire la finestra?». «Menomale che avevo il telefono o chissà quanto sarei potuta restare lì» commenta vedendomi. «Questo serve a te. Così smetti di dirmi che vivo col cellulare appeso al collo». Ecco. Vi ricordate quando ho decretato fiera che il cambiamento è alla base del processo di rinnovamento delle cellule? Faccio una postilla. Assicuratevi, mentre cambiate ed evolvete, di non lasciare nessun componente della famiglia chiuso da qualche parte. Casa Nenna. Giorno sette della quarantena.
Ne approfitto per pulire qualunque cosa tirandola a lucido come se aspettassimo in visita prima i Nas e poi il premier Conte che ci porta in dono un nuovo decreto. Con la stessa motivazione, ma in tal caso come se dovessimo sfamare non solo i Nas e Conte, ma anche la sua scorta e pure le guardie svizzere del Papa, mia madre sforna dolci come se io non dovessi mai più uscire di casa. Vedendola in procinto di uscire dal suo Regno (la cucina) l'attenzione va ai pavimenti appena puliti. - Mamma, dove stai andando? Ottimizza gli spostamenti per non andare troppo avanti e indietro. Da qui per esempio - indico la direzione opposta verso il salone - è ancora umido. Ma è tutto disinfettato. - Stavo solo andando in bagno, dice guardandomi basita. - Vuoi l'autocertificazione? Casa Nenna. Interno giorno.
La premessa è che mia madre ha la mania di contare tutto ciò che passa dalla cucina. Fa dei biscotti? Alla fine della cottura, o durante, li conterà. Quando dicono che non possiamo mai capire fino in fondo i nostri genitori io penso sempre che si riferisca a questo. 😄 Intanto sorseggio il caffè americano sperando duri abbastanza per permettermi di svegliarmi completamente. Rispondo ai buongiorno nei gruppi (dall'altra parte dello schermo li immagino tutti come negli spot televisivi: allegri, pieni di energia e grassi di troppo - almeno in questo 2 gennaio). Sto anche riflettendo sui programmi del mattino: devo fare una valigia, ma prima delle piccole commissioni e vorrei anche stilare 10 buoni propositi per il nuovo anno. Me lo sono ripromesso a inizio 2019. Sono immersa in questi pensieri come se fossi in una confortevole vasca idromassaggio e mia madre rompe il silenzio (obbligatorio almeno fino a che non ho svuotato per metà la tazza). - Secondo te quanti broccoletti ci sono qui? Sollevo lo sguardo proprio mentre tra i buoni propositi pensavo di inserire "abbreviare il tempo della colazione" e azzardo la risposta. - Venti? - Più uno. La mia più che una colazione è un programma della Carrà. Volevo scrivere qualcosa di originale, un augurio che ispirasse tutti noi a seguire itinerari poco battuti, piuttosto che l'autostrada della logica dove la velocità mixa il panorama oltre il finestrino trasformandolo in un Monet (bene che vada). Sono consapevole che stamattina suona meglio se dico insalata russa. Elaboro siffatte immagini poetiche e caloriche quando mia madre grida dall'altra stanza: - Dove hai messo la scatola con i Re magi? Mi blocco. Possibile io abbia dormito ininterrottamente fino al 5 gennaio?, penso. 🤔🤔🤔 La raggiungo perché so che non mi permetterebbe di fare altro se non risolviamo subito il mistero dei Magi scomparsi. - Ecco, vuoi vedere che li hai messi nella scatola che hai riportato in cantina? - Mamma, ma oggi è ancora 1! I Re Magi non arrivano alla Befana? - Sì, ma io li metto il giorno 1 nel Presepe perché il 6 togliamo tutto e non ha senso farli stare solo poche ore. A casa Nenna riscriviamo anche la storia della Natività. #buonannoMagiCo Oggi nel quartiere in cui abito è partita la raccolta porta a porta.
La "novità" (si fa per dire, perché i contenitori per le singole unità familiari erano stati consegnati a fine maggio) ha investito tutti i condomìni interessati provocando uno scompenso anche in coloro che dichiarano avere dimestichezza con la differenziata già da tempo. Vero, perché ho visto usare i bidoni della plastica, della carta e del vetro (non sempre diligentemente, ma premiamo l'impegno) con una certa ordinata costanza. Eppure, nonostante, appunto, si sapesse da tempo che si era prossimi a partire (perché non è che il Comune ti regala le pattumelle così, per metterci il terreno e coltivare il basilico), quando qualche giorno fa sono stati ritirati i primi bidoni della plastica, si è sollevato un coro di malcontento che i gilet gialli (da cui il corrispondente colore dei bidoni della differenziata) scansatevi. Ho visto gente impanicata iniziare a fare l'inventario di tutto ciò di cui era possibile liberarsi: involucri, contenitori, cose che improvvisamente apparivano non necessarie (scale, materassi, mobili suocere, mariti e figli) tutti buttati "indifferenziatamente" nei sacchetti a disposizione (peccato che fossero quelli destinati alla sola plastica) e poi aggirarsi come tanti Remi col sacchetto sulle spalle per le vie del quartiere dispensate dal nuovo provvedimento. Una corsa ad accaparrarsi quella porzione di vuoto utile a disfarsi "perché se poi da domani sbaglio e mi fanno la multa?". Inutile raccontare il malessere poi suscitato in coloro che invece godono ancora del benefit "bidoni gialli, blu, marroni, verdi e tutti i colori dell'arcobaleno". Ormai li vediamo come fortunati unicorni. Ma provare a rilassarsi e accogliere questa novità cercando di darsi nuove regole e un'opportunità per collaborare anche all'interno dei singoli condomini? Ce ne vorrà un po', di impegno, soprattutto per sensibilizzare i più "difficili" in un quartiere abitato da tantissima gente civile, ma anche da parecchie teste calde. Tutti li conoscono, ma vissute da vicino è un altro affare. E infatti durante la riunione dello scorso venerdì alla proposta dell'Assessore di "contagio del circolo virtuoso" qualcuno, molto più pragmaticamente ha risposto: "Assessò, ma cud m'accid a me!" #portaAporta #differenziarecosta #chiciamafaladifferenziata Supermercato. Interno giorno.
Mia madre mi spedisce a fare l'operazione meno dannosa, un po' come quando da piccola mia nonna preparava le orecchiette e mi dava un pezzetto di pasta da cincischiare a caso. (Per me ero bravissima e ne preparavo pure una porzione - un po' annerita perché lavorata sul pavimento - per lo zio single, quello che mi viziava un po' più degli altri #finemomentoamarcord) Mi avvio come una zombi, capello rigorosamente scomposto, occhiali scuri per coprire un viso volutamente struccato. Io lo so che a furia di sfidare il destino, incocceró proprio qui un uomo che mi piacerà tantissimo dopo due ere geologiche. Universo prendi appunti che a te l'ironia piace parecchio (anche a me). L'attimo prima di perdermi tra gli scaffali mia madre rincara: - Mi raccomando, microfiltrato, parzialmente scremato. Ok. Microfiltrato, parzialmente scremato. Una, due, tre volte. Un mantra. Compio la mia razzìa e torno indietro con aria fiera con al seguito il cestello arancione effetto trolley. Travaso tutto nel carrello che vedo in sosta in prossimità di mia madre quando, proprio sull'ultimo bricco, mi sgrida: - Ma questo non è il nostro! Dunque, due sono le cose che potremmo tutti imparare da questo lunedì uggioso: 1) quando andate al supermercato non lasciate i vostri carrelli incustoditi. Potrei farvi la spesa a vostra insaputa. 2) uomo del mio destino: quando vorrai incrociarmi per caso, cercami nella dispensa vuota e aspettati la versione peggiore di me. Poi però sarà tutta discesa (verso le casse). #manicmonday Casa Nenna. Interno notte.
Come potete immaginare è stata una giornata densa di messaggi e telefonate. Soprattutto le seconde. Le amiche storiche e più recenti di mia madre si sono avvicendate per gli auguri perché per fortuna quella è la generazione in cui le persone per dire qualcosa di importante, continuano a farlo a voce. L'ultima a cui assisto dietro le quinte è di una donna deliziosa, una di quelle la cui dolcezza avanzante viene riversata nelle preparazioni gastronomiche. Nel frattempo mi preparo per la palestra, la conversazione è terminata da parecchio ma inaspettatamente, nel silenzio, riecheggia la voce di mia madre nuovamente al telefono, questa volta col marito dell'amica. - Pasquale, devi dire a Francesca che comunque io e lei siamo amiche su Facebook.😲 - Mamma, ma se siete amiche su Facebook perché non le mandi un messaggio su Messenger? - Perché Francesca non sa dove ha lasciato il cellulare. Meucci vince tutto. Con buona pace di McLuhan e Zuckerberg. Fine. Questo l'esito dell'essermi avventurata su un campo per me abitualmente poco battuto.
Per una volta, per partecipare a una cena, non ho demandato a mia madre (che sarebbe stata velocissima e con risultati estetici più armoniosi forse), ma questo è. Punto sul gusto. Quello che qui non potete vedere è cosa significa entrare a gamba tesa nella cucina di un cuoco provetto (in questo caso di mia madre) e provare a mettersi in gioco. Ecco, io trasferirei la location di Bakeoff direttamente in casa mia perché lei, sovraintendendo i lavori, mi è sembrata posseduta dal fantasma dei giorni presenti di Knam, Chef Damiano e Benedetta Parodi insieme. Che nello spirito di aiutarti ti guardano come la Fletcher (impareggiabile protagonista de La signora in giallo) guarderebbe un caso irrisolvibile scuotendo la testa. Va da sé che quello che ne esce, oltre il carico calorico, ha il peso di tutte le aspettative deluse di mia madre che spera sempre di trovarmi la volta successiva (accade in media ogni 12 mesi che mi metta a preparare un dolce) meno confusionaria e più organizzata. Invece sembro piuttosto la versione cresciuta, ma meno esperta, di Emma, una bimbetta simpaticissima che vi invito a vedere qui (https://youtu.be/xvbMjxbvBjE ). L'unica cosa su cui sento di superare mia madre è che a differenza sua io assaggio le mie preparazioni per capire se commestibili (ma quello attiene un po' all'insicurezza di fondo, un po' all'innata golosità). Il che spiega perché ho scelto di non fare né la cuoca né il sommelier. Andrei in giro rotolando, perennemente ubriaca. In fondo, anche le parole hanno gusto, e di quelle, si può fare sempre un'abbuffata senza correre il rischio di indigestione. Alla pausa caffè il pittore (infaticabile, di cui invidio la capacità di lavorare a stomaco vuoto), forse contagiato dall'energia mangereccia e calorica che trasuda dalle pareti che lui stesso sta tinteggiando, chiede qualche biscotto.
Abbiamo dovuto ripiegare su quelli industriali, i classici e intramontabili Pan di Stelle (perché, strano ma vero, ci capita di comprarli anche, i dolci). Mia madre, la cui cucina è impraticabile, l'ha vissuta come un'onta imperdonabile. Unita al senso di impotenza di non poter produrre nulla che abbia un che di commestibile e saturamente calorico. E, nel mentre di vivere l'incolmabile senso di sconfitta (oltre l'innegabile stanchezza per la sfacchinata a cui ci stiamo sottoponendo), l'amico ci regala una perla. - Buoni questi biscotti signora, li ha fatti lei? Sembrano proprio i cinque stelle. Ora, che la cucina di mia madre sia a cinque stelle è vero, che se volesse li replicherebbe, ma il gusto di una risata, quando meno te l'aspetti, è meglio di una scorpacciata di dolci (vabbè, non ho scelta). #risateacinquestelle #pubblicitàocculta #seseistancoridichetipassa |
Alessandra Nenna Archivi
Aprile 2021
HomeVoce ai personaggi (il podcast del romanzo)
La storia c'è. Facciamone un romanzo vero Il libro c'è. Voi? 0,18181818 Il titolo che vorrei Rinunce Rapsodia, insieme per resistere. Scrivendo La settimana della "Revolution" Lettere dal passato 1001. Traguardi e nuove partenze OMG... L'ho fatto davvero Sottolineatevi... in verde Storia di una matita rosso-blu... e una gomma Matematica e profumi Il talento Casa NennaCamminare per rinascere
Evolvete, ma portatevi dietro il cellulare A prova di decreto Re Magi. Quando arrivano, arrivano Conta che ti passa DifferenziAmoci Meucci contro Zuckerberg Manic Monday Angurie gemelle Il pittore e i biscotti "5 stelle" Incontrare l'Amore al Supermercato Come ti addobbo una cheesecake BlogDrusilla, l'unicità dietro la maschera
Quello che non (mi) scende A message in a book La paura ha paura L'ombra della luce La filosofia in una camminata Anche una crepa... La misura della felicità Siamo endiadi a metà Rapporti di platino Di quel paese chiamato Amore De/sidera... pensarsi oltre E se foste un libro da salvare? The great gig in the sky Manuel Vilas, 100 comandamenti più uno La stanza del Mago Ezio Bosso Se avere talento pesa Ma tu, che paura hai? Quando a mancare è il respiro E voi, come vi state proteggendo? L'ulivo che vuole essere preso in braccio Un virus legale e la gioia bambina Fate virale la gentilezza Leandro e le cassette dei sogni da montare La maschera e il volto Somewhere over the rainbow... there's Judy Il saluto salutare Condividete e moltiplicatevi A Natale regalatevi un T.E.A.M. Te lo dico in un vocale Vi svelo un segreto Come un calzino spaiato La fata delle scarpette Maleficent a modo mio Profumi di nuovo Gratitudine. Un motivo al giorno Om... e torno a casa Come avere successo in amore. Forse Parole da salvare Dimagrire. 4 consigli non richiesti Giovanni e la birra annacquata Nuovi passi hanno bisogno di nuove scarpe Riflessioni allo specchio La vita come un applique fulminato Come potenziare la sfiducia negli acquisti on line Valencia a modo mioOn lifeTema: la fede
La mamma dei miracoli Cara amica mi scrivo Elogio della lentezza Guerriere senza veli La felicità è un muscolo Pippo e il paradiso di Konrad Lorenz Svegliarsi... altrove Quando il web parla della tua vita Ri-conoscere il passato per dirgli grazie I grassi (saturi) vanno ignorati Amore: un amico speciale che si rinnova ogni tre giorni Alle radici della narrazione A scuola di tolleranza A lezione sul balcone Che un profumo vi annunci Non Ciao, ma Ti vedo dimagrita Ho perso le parole La chiave della felicità Un giorno forse torneremo qua I miei ex fidanzati (immaginari) Scrivere a Babbo Natale Avete tempo per una buona notizia? Dieci cose di me Giardini d'infanzia Gli sguardi dell'Amore Una radio sintonizzata sul futuro C'è molto di te in me Trova le parole per me La blue girl della mia infanzia Gente arcobaleno Venti non anniversari e una valigia senza peso HappyHandZoombombing aziona circuito di beneficienza
Andrea, una Dolcilandia per i bambini poveri Minoo, il presente è melodia Manos Blancas Puglia: happyHand su misura Un paio di scarpette contengono 50 grammi d'amore Laura's Art Studio. Quando la bellezza sta in una mano Esprimete un desiderio. FommyartLu lo cuce per voi Leandro e la cas(s)etta delle idee Urtare un totem e trovarci una città |