Ve la ricordate la scena dal film "Hook, Capitan Uncino" in cui Campanellino (una splendida Julia Roberts) per la prima volta desidera qualcosa per sé e cresce a grandezza naturale per baciare Peter Pan? Subito dopo esclama: <<O mio Dio, l'ho fatto davvero!>> La creazione di questo piccolo ed essenziale contenitore va in quella direzione. Per provare a raggiungere l'altezza di un sogno, impilando una parola sull'altra. Ieri sera mentre sorseggiavo uno Chardonnay, un'amica (fan sfegatata di Ligabue) sminuiva uno dei suoi primi tatuaggi da adolescente. "Voglio un mondo all'altezza dei sogni che ho". Infantile, definiva la sua scelta. Forse che bisogna tornare bambini, o ridiventarlo qualche volta, per immaginare grandi sogni. Il titolo del blog è un suggerimento ricevuto dal mio "psicologo dei muscoli", Mister Rosario, che ho raccolto perché la penna, nel suo significato esteso, può essere anche piuma, e più piume costruiscono ali. Entrambi abbastanza leggere per posarsi dove sono accolte, ma riguadagnare altezza per essere libere di legarsi a nuovi significati. Ecco perché mi piace iniziare questa nuova avventura citando una fiaba. E tra tutte una che parla di pensieri felici che fanno volare. Perché per me la scrittura è questo. Ha fermato il mio tempo e oggi mi ha fatto desiderare di dire: "Voglio volere". Julia Roberts, Hook - Capitan Uncino
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Quando volete vedere una magia da vicino, osservate una persona con una passione. Il fascino che suscitano in me le altrui capacità deriva da qualcosa che sarei (forse) in grado di replicare, ma impiegandoci più tempo e fatica. Ho imparato che invece ciò che nasce da pochissimo sforzo ha a che fare con il talento. Per oggi mi piace sostituirlo con la parola dono. Perché dalla passione nascono doni che non si possono tenere per sé, vanno condivisi. Non ho prove certe, ma credo che uno strano incantesimo faccia sparire i talenti che non mettiamo a frutto, ovvero condividiamo con gli altri. (Ve la ricordate la parabola?) Mia madre ha il dono di saper cucinare, sperimentare, creare dolci e salati. Stamattina alle undici e trenta le è venuta voglia di bignè alla crema. Dopo che aveva già preparato degli arancini di riso (arancine, per gli intenditori). I bigné erano pronti in poco più di un’ora. Io alla sola idea ero già stanca, lei sprizza gioia per esserci riuscita. Bigné e arancini sono stati infine anche regalati. Credo che coltivare i propri doni abbia a che fare con un contagio di felicità. Andate in cerca del vostro e portatelo a passeggio nel mondo. Qualunque esso sia. “Che il potente spettacolo continua e che tu puoi contribuire con un verso”. (cit.) #ilmiotalentoèmangiare #condividograssisaturidifelicità Se volete la ricetta dei bigné dovrò mettervi in contatto con mia madre Per un punto passano infinite rette. Ci sono concetti matematici certi e imperituri, così acquisiti e parte delle tue conoscenze, come del resto molte parole, che si può perfino giocare a inserirli in ambiti a loro estranei, tipo la vita concreta e le sue costanti incertezze.
Siamo noi i punti fermi, o almeno lo crediamo a lungo finché a una data ora e non un’altra, in un dato giorno e non un altro, scopriamo che siamo sì punti, ma in cammino, così sospesi e incapaci di finire che abbiamo demandato a una saggezza superiore, che pure ci abita, il compito di stabilire la nostra finitezza. Le rette che ci attraversano sono flash, luminescenze (consiglio di indagarne il significato), un insieme di altri punti sospesi che passano proprio dalla nostra vita, e non un’altra, per lasciare qualcosa. Un segno, una lezione, un’essenza? Mentre scrivo, e forse la causa prima per cui sto scrivendo, è un’essenza. Mi insegue incostante da ieri, sarà stata la profumeria in cui sono entrata. Non è il mio profumo, o non solo. Qualcosa mi è rimasta attaccata addosso e incostantemente torna a ricordarmelo scegliendo il mio senso più sviluppato, l’olfatto. Realizzo di essere entrata anche in libreria e forse lì, ho incrociato parole che mi sono rimaste addosso. Le parole profumano. Qualcuno le respira. Ne ho avuto conferma vedendo una persona che, convinta di non essere notata, quando trovava un libro che forse gli parlava più di altri, si tuffava tra le pagine per assorbirne il profumo: carta, colla, emozioni, stampa. Forse dovremmo fare lo stesso con le persone. Avvicinarci abbastanza per catturarne l’essenza, confusa, ma totale. E stamattina, mentre provavo a distinguere questo profumo che torna a singhiozzo, fatto di segnali brevi, punti incapaci di essere rette, parole e azioni decise, ecco che mi attraversano contemporaneamente le parole di una penna poco costante, ma ricca. Un altro punto sospeso che di sé ha lasciato emozioni e ispirazione. E ancora le parole sono ciò di cui scrive, quelle che rinneghiamo, sempre e solo a noi stessi, troppo pesanti per emergere. Quelle leggere invece volano fuori in fretta, investendo quelli che ci sono intorno più di altri, quelli che restano, nonostante noi. Forse per sentirsi completi bisognerebbe concedersi ogni tanto di restare fermi in un punto lasciandosi attraversare. Non so quale area del cervello sia deputata a conservare i profumi, e perché alcuni e non altri sopravvivano nella memoria.
Ci sono quelli che riescono perfino a farsi chiave d'accesso per un tempo e un luogo altro. Accade per me con alcune aiuole fiorite dell'infanzia. Quando quei particolari profumi prepotentemente mi raggiungono, mi sembra sempre una magia che rivive, seppur lontana geograficamente e nel tempo. A occhi chiusi permetto allora a quei profumi di portarmi indietro. Ho di nuovo 6 anni e il mondo sembra abbia da mostrarsi solo attraverso parchi, giardini, lunghe passeggiate tra strade alberate e infine scivoli e altalene che riesco a governare come mio padre mi ha insegnato, volando a ogni oscillazione sempre più in alto. Poi mio malgrado riapro gli occhi. Magari sono passati solo trenta secondi, ma è stato anche troppo. Il tempo è un coniglio che va di fretta e non risponde alle tue domande. L'altra sera sono capitata su uno stato di WhatsApp e con la stessa velocità del Bianconiglio (che spesso perde dettagli preziosi), sono andata oltre. Per fortuna la memoria infantile ha alert molto più efficaci e mi ha fatto tornare indietro. Era stata una giornata amara, con una delusione da buttare giù come una compressa che si polverizza sulla lingua, ma queste due foto hanno avuto un merito. Rallentare, pur se per brevi istanti, le mie altalene emotive, quelle che crescendo, non sono più stata in grado di governare semplicemente calciando l'aria. |
Alessandra NennaParlo e scrivo dal basso. Archives
Giugno 2022
HomeDue chiacchiere con la casa editrice
Storia di un manoscritto che desiderò diventare un libro vero Voce ai personaggi (il podcast del romanzo) La storia c'è. Facciamone un romanzo vero Il libro c'è. Voi? 0,18181818 Il titolo che vorrei Rinunce Rapsodia, insieme per resistere. Scrivendo La settimana della "Revolution" Lettere dal passato 1001. Traguardi e nuove partenze OMG... L'ho fatto davvero Sottolineatevi... in verde Storia di una matita rosso-blu... e una gomma Matematica e profumi Il talento BlogDrusilla, l'unicità dietro la maschera
Quello che non (mi) scende A message in a book La paura ha paura L'ombra della luce La filosofia in una camminata Anche una crepa... La misura della felicità Siamo endiadi a metà Rapporti di platino Di quel paese chiamato Amore De/sidera... pensarsi oltre E se foste un libro da salvare? The great gig in the sky Manuel Vilas, 100 comandamenti più uno La stanza del Mago Ezio Bosso Se avere talento pesa Ma tu, che paura hai? Quando a mancare è il respiro E voi, come vi state proteggendo? L'ulivo che vuole essere preso in braccio Un virus legale e la gioia bambina Fate virale la gentilezza Leandro e le cassette dei sogni da montare La maschera e il volto Somewhere over the rainbow... there's Judy Il saluto salutare Condividete e moltiplicatevi A Natale regalatevi un T.E.A.M. Te lo dico in un vocale Vi svelo un segreto Come un calzino spaiato La fata delle scarpette Maleficent a modo mio Profumi di nuovo Gratitudine. Un motivo al giorno Om... e torno a casa Come avere successo in amore. Forse Parole da salvare Dimagrire. 4 consigli non richiesti Giovanni e la birra annacquata Nuovi passi hanno bisogno di nuove scarpe Riflessioni allo specchio La vita come un applique fulminato Come potenziare la sfiducia negli acquisti on line HappyhandZoombombing aziona circuito di beneficienza
Andrea, una Dolcilandia per i bambini poveri Minoo, il presente è melodia Manos Blancas Puglia: happyHand su misura Un paio di scarpette contengono 50 grammi d'amore Laura's Art Studio. Quando la bellezza sta in una mano Esprimete un desiderio. FommyartLu lo cuce per voi Leandro e la cas(s)etta delle idee Urtare un totem e trovarci una città On LifeTema: la fede
La mamma dei miracoli Cara amica mi scrivo Elogio della lentezza Guerriere senza veli La felicità è un muscolo Pippo e il paradiso di Konrad Lorenz Svegliarsi... altrove Quando il web parla della tua vita Ri-conoscere il passato per dirgli grazie I grassi (saturi) vanno ignorati Amore: un amico speciale che si rinnova ogni tre giorni Alle radici della narrazione A scuola di tolleranza A lezione sul balcone Che un profumo vi annunci Non Ciao, ma Ti vedo dimagrita Ho perso le parole La chiave della felicità Un giorno forse torneremo qua I miei ex fidanzati (immaginari) Scrivere a Babbo Natale Avete tempo per una buona notizia? Dieci cose di me Giardini d'infanzia Gli sguardi dell'Amore Una radio sintonizzata sul futuro C'è molto di te in me Trova le parole per me La blue girl della mia infanzia Gente arcobaleno Venti non anniversari e una valigia senza peso Casa NennaCamminare per rinascere
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