Seguo con un certo entusiasmo alcune pagine e autori. Perché gli riconosco la capacità di ispirare riflessioni e parole. È come una miccia. Mi accendono. Quelli che invece spengono (la mia considerazione per loro) sono i votati alla critica, quelli che se c’è una sola qualità in un altro, magari anche da ripulire perché logora, saranno più sbrigativamente orientati a lapidarlo. Credo per fretta. Equivale a dover pescare nel mucchio di una montagna di abiti in un mercatino delle pulci, un capo di abbigliamento decente. Bisogna attivare più di un controllo e l’inclinazione al perdono (di se stessi) per essere sempre così poco: profondi, compassionevoli, nobili (d’animo). Sarebbe opportuno fare dei corsi. Per insegnare a ricercare strenuamente negli altri anche un solo attributo di valore. Penso che accada al pari negli amori destinati a non incastrarsi perché le nature reciproche contrastano. * Leggo quindi una storia d’amore su un gruppo di cui faccio parte, scrivo un commento in risposta a questa giovanissima donna portando anche l’esempio di un’esperienza personale e infine, in un altrove social mi appare il contributo odierno di un vignettista che adoro e che sembra confermare la direzione dei miei pensieri. Come rappresentereste un amore non corrisposto, che ci consuma e vanifica i nostri sforzi? Quello tra una gomma e una matita, of course. * Quando ero piccola nei miei giri in cartoleria le gomme erano in ordine di importanza le seconde, nella scala degli oggetti desiderabili (dopo quaderni, penne e matite Holly Hobbie, vedi post dedicato alla Blue Girl). Mi piacevano quelle bianche, a forma di parallelepipedo, tutte disposte in fila nella loro pellicola trasparente o, sublime meta, la gomma pane - rigorosamente Pelikan, un po’ quadrangolare, in un formato più grande della media -, da lavorare come un pezzo di plastilina. Ironia della sorte, da ragazzina prima e da giovane adulta poi, ho vissuto relazioni da matita, innamorandomi sempre di una gomma. Inadatta. Ho persino sposato una gomma. Per quella inclinazione a vedere nell’altro “in potenziale” un completamento, qualcuno che corregge le linee troppo marcate, i tuoi ghirigori eccessivi trasformandoli in curve sfumate e armoniose. Invece davo loro linfa per esaltare la natura “cancellina”, arrabbiandomi perfino, perché continuavo a disegnare cuori sempre più grandi, che ovviamente provvedevano, seguendo il proprio istinto, a sminuire o eliminare. Forse che a metà della mia vita ho capito che sono sempre stata una matita a due punte rosso-blu (le più famose erano le Staedtler, ma anche le Stabilo), usate dai musicisti e da mia nonna sarta. Ho sempre usato un unico colore per dipingermi, consumandolo quasi del tutto per le gomme sbagliate. Ho un aspetto quindi inesplorato in cui piano imparare a riconoscermi. Non so se sono davvero in cerca di un’altra matita rosso-blu che ha fatto l’operazione inversa, di una Staedtler dalla punta durissima, o di una scatola di Giotto dai colori tutti diversi (quelle della mia infanzia profumavano al punto che ancora oggi quando ne vedo in giro vado ad annusarle sperando di ritrovarmi in quella cartoleria di Via Re David). Forse, beffa delle beffe, mi si affiancherà una gomma rosso-blu” di quelle che la parte blu ha dilaniato i quaderni della nostra infanzia convinti cancellasse la penna. Una Pelikan dalle linee grezze, neanche troppo desiderabile, ma che solo in tempi recenti ho scoperto sia stata creata esclusivamente per le matite; la parte rossa per i fogli di carta, e la blu per cancellare i tratti di matita da superfici dure come il cartone, la terracotta o un muro. Non abbiamo bisogno di soffocare le nostre molteplici nature, ma di qualcuno che si presti ad arginare (perché la sua natura glielo consente) i segni che lasciamo nel mondo presi dalla foga di essere matite indelebili. Copyright vignetta, Fabio Magnasciutti
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Alessandra NennaParlo e scrivo dal basso. Archives
Giugno 2022
HomeDue chiacchiere con la casa editrice
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Quello che non (mi) scende A message in a book La paura ha paura L'ombra della luce La filosofia in una camminata Anche una crepa... La misura della felicità Siamo endiadi a metà Rapporti di platino Di quel paese chiamato Amore De/sidera... pensarsi oltre E se foste un libro da salvare? The great gig in the sky Manuel Vilas, 100 comandamenti più uno La stanza del Mago Ezio Bosso Se avere talento pesa Ma tu, che paura hai? Quando a mancare è il respiro E voi, come vi state proteggendo? L'ulivo che vuole essere preso in braccio Un virus legale e la gioia bambina Fate virale la gentilezza Leandro e le cassette dei sogni da montare La maschera e il volto Somewhere over the rainbow... there's Judy Il saluto salutare Condividete e moltiplicatevi A Natale regalatevi un T.E.A.M. Te lo dico in un vocale Vi svelo un segreto Come un calzino spaiato La fata delle scarpette Maleficent a modo mio Profumi di nuovo Gratitudine. Un motivo al giorno Om... e torno a casa Come avere successo in amore. Forse Parole da salvare Dimagrire. 4 consigli non richiesti Giovanni e la birra annacquata Nuovi passi hanno bisogno di nuove scarpe Riflessioni allo specchio La vita come un applique fulminato Come potenziare la sfiducia negli acquisti on line HappyhandZoombombing aziona circuito di beneficienza
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